Corpo di desiderio
“Riflettiamo
bene senza il peso di pregiudizi: il corpo del bambino non la sua persona ma
ciò che nel linguaggio classico si sarebbe chiamato il suo ‘essere sensibile’,
è questo che ci dà accesso a lui, ed è ciò in cui egli vive e rimane. Lungi dal
considerare questo essere sensibile uno stato di infermità o di animalità da
superare, conviene trattarlo nella sua presenza immediata, estranea ai limiti
personalistici. Corpo che non è ancora l’essere proprio, l’unità organica chiusa,
la sfera privata o la carcassa per un’interiorità che è caratteristica
dell’adulto. Il bambino con il corpo vive e s’esprime. Corpo, superficie di
abbracci e congiunzioni, la cui presenza tra gli uomini, come quella
dell’oggetto estetico, è riorganizzazione del campo percettivo. Presenza
altrettanto inquietante, perché invita a sopprimere la distanza tra i corpi. Un
bambino non si osserva, non s’interpella, o non essenzialmente, un bambino si
prende, tocca, si arrampica, supera distanze”.
R.
Schérer, G. Hocquenghem, CO-IRE. Album sistematico dell’infanzia, PGreco,
Milano, 2010.
Anna
Lea Merritt – Love Locked Out
Antonio Mancini – Bambina nuda
Bartolomé Estaban Murillo – A Peasant Boy leaning on a Sill
Balthus – Les beaux jours
Sally Mann
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