GLI "UNIVERSI SENSIBILI " di Antonio Catalano
"Catalano
elabora, tra
teatro e arti visive, la sua personale cosmogonia portatile e quotidiana. Le sue creazioni sono narrazioni
immaginifiche in cui lo spettatore è chiamato ad entrare con tutto se stesso.
Occorre farsi avanti, metterci il naso o
la testa, prestare il proprio orecchio o la propria voce perché lo “spettacolo” si crea, di volta in
volta, dalla peculiarità di un incontro. In questi piccoli “universi
sensibili”, come l’autore ama chiamare le sue creazioni, si coltiva il senso
dello stupore e della meraviglia."
“La
meraviglia, ecco che cosa mi interessa: riabilitare lo sguardo alla meraviglia.
Se l’infanzia non è solo un’età della vita, ma è un modo per guardare il mondo,
la meraviglia è quel modo, quello sguardo. Lo stupore, il semplice stupore per
qualcosa che ci passa sotto gli occhi ogni giorno, ma di cui non riusciamo più
a vedere l’anima, bensì il solo guscio, la sola forma.
E allora i “padiglioni”
vogliono sospendere lo sguardo quotidiano, rimetterlo su qualcosa di elementare
(una foglia caduta, una nuvola che passa, una piccola emozione trascurata) e lì
cercare di comprendere il mondo con gli occhi non più di un bambino o di un
adulto, ma con gli occhi di una persona senza età.
Sette padiglioni delle
meraviglie, perché quattro occhi meravigliati sono meglio di due;
sette
padiglioni delle meraviglie, perché otto occhi meravigliati sono meglio di
quattro;
sette padiglioni delle meraviglie, perché sedici occhi meravigliati
sono meglio di otto…”
"E’ con le
sue incursioni in pittura e scultura, con l’uso fantastico di oggetti
quotidiani o fuori uso, che egli riesce a creare strani mondi da esplorare attraverso
ribaltamenti poetici dei materiali usati o accostamenti divertiti e divertenti. E’ nelle mani, dice Catalano, che si nasconde il segreto
del mondo e della creazione delle cose. Occorre oggi ricollegare il cervello
alle mani con un filo che il piu’ delle volte abbiamo smarrito."
"Viviamo
in un epoca di distratti, dice Catalano. Un museo di foglie cadute, un’
esposizione di alfabeti perduti hanno lo scopo di ingannare la nostra
distrazione perché si possa guardare nuovamente cio’ che già pensiamo di
conoscere. Il gioco ha il potere di consentire questo rinnovamento dello
sguardo. Il gioco diviene un serio approccio metodologico alle cose del mondo, Il
gioco, egli
dice da leggerezza alle cose e da profondità
allo stesso tempo."
"Catalano si rivolge ad un pubblico di ogni età, non
gli interessa dividere il pubblico tra adulti e bambini. Il pubblico è un'unica sola umanità, va trattato nella
qualità dell’incontro di volta in volta differente, nello scambio in cui c’è
narrazione e ascolto. Egli riesce così a parlare un linguaggio semplice
e immediato che i bambini intendono perfettamente. Un linguaggio che li invita
ad abbandonarsi all’immaginazione, che li sprona a farsi complici del gioco
poetico messo in scena. Si genera così, il piu’ delle volte proprio attraverso
l’interazione con i bambini, una improvvisazione divertente, capace di
commoventi delicatezze e di grande profondità simbolica.
Infanzia è un luogo di pensiero
e di ispirazione, una filosofia …un modo di vedere il mondo. L’infanzia è un
dono che tutti possono avere…anche i bambini."
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