Lasciateli giocare, di Peter Gray
In attesa di leggere il libro di Peter Gray "Lasciateli giocare", di cui Feltrinelli ha appena pubblicato la traduzione, è possibile trovare in rete, l'articolo pubblicato su Internazionale nel dicembre del 2013, all'uscita della prima edizione.
Qui riportiamo un breve ma intenso stralcio.
"All’inizio del secolo (scorso) il lavoro minorile era diminuito, quindi i bambini avevano più tempo libero. Poco a poco, a partire dagli anni sessanta, gli adulti li hanno privati di quella libertà aumentando il tempo dedicato allo studio ma, soprattutto, riducendo il tempo in cui possono giocare da soli, anche quando non sono a scuola e non devono fare i compiti. Gli sport organizzati dagli adulti hanno cominciato a sostituire quelli improvvisati e le attività extrascolastiche hanno preso il posto degli hobby. Inoltre, le paure degli adulti hanno spinto sempre più genitori a proibire ai figli di uscire da soli a giocare con gli altri ragazzi.
Qui riportiamo un breve ma intenso stralcio.
"All’inizio del secolo (scorso) il lavoro minorile era diminuito, quindi i bambini avevano più tempo libero. Poco a poco, a partire dagli anni sessanta, gli adulti li hanno privati di quella libertà aumentando il tempo dedicato allo studio ma, soprattutto, riducendo il tempo in cui possono giocare da soli, anche quando non sono a scuola e non devono fare i compiti. Gli sport organizzati dagli adulti hanno cominciato a sostituire quelli improvvisati e le attività extrascolastiche hanno preso il posto degli hobby. Inoltre, le paure degli adulti hanno spinto sempre più genitori a proibire ai figli di uscire da soli a giocare con gli altri ragazzi.
I motivi che hanno determinato questi
cambiamenti sono diversi ma, nei decenni,
il loro efetto è stato una continua e drastica
riduzione delle opportunità dei bambini di
esplorare e giocare a modo loro. " Peter Gray
“Meglio spogliarsi, dipingersi, giocare con un giornale o perfino fare a gara a chi si rinchiude meglio nell'armadio, sfidando la paura.
RispondiElimina[…]
cancellando dalla pratica infantile ogni abilità ereditata dai cacciatori-raccoglitori, cioè dai nostri antenati, non li si rende solo più tristi, ma anche più depressi, aggressivi e convinti di non riuscire neppure a superare l'ora di educazione fisica a scuola.
[…]
Proteggerli, privarli dell'altalena o del pallone, difenderli furiosamente da qualunque sostanza possa sporcarli o contaminarli … non vuole dire amarli, ma farli diventare ansiosi e disinteressati.”
Estratto dall’articolo che trovate al link
http://www.repubblica.it/scienze/2015/03/30/news/il_tempo_libero_perduto_dei_bambini_ecco_come_liberarli_dallo_smartphone_-110797049/