Tra gioco e violenza: lo spazio necessario del conflitto.
“Ai bambini è vietato
azzuffarsi, picchiarsi, graffiarsi, urlarsi, litigare in una retorica della
pace e della convivenza davvero stucchevole e poco praticabile. Tali divieti
sono pervasivi e onnicomprensivi, poiché i bambini non sono mai soli, sono sottoposti
a un sottile e raffinato dispositivo panottico.
Quando e dove potranno
imparare l’arte della contesa, l’arte del conflitto, del contraddittorio,
quando e dove prenderanno le misure dello scontro e comprenderanno gli effetti
della violenza? Quando potranno agire lontano dallo sguardo adulto che ne controlla
in modo capillare ogni comportamento e relazione?”.
F. Antonacci, M. Della
Misericordia, La guerra dei bambini.
Gioco, violenza e rito da una testimonianza rinascimentale, FrancoAngeli,
Milano, 2013, p. 108.
Peter Brook, Il signore delle mosche, 1963
|
Elliott Erwitt
|
Elliott Erwitt
|
Henri Rousseau, La guerra, 1894
|
Marie Bashkirtseff, The Meeting, 1884
|
Commenti
Posta un commento