"I termini e gli aggettivi con cui li descrivevano erano spesso davvero impietosi: "indocile", "disobbediente", "ozioso", "irritabile", "cattivo", "permaloso", "tendente al furto", "insofferente della disciplina". Ma come si poteva imputare a un bambino, magari epilettico, la colpa d'essere "irritabile", "indocile", "disobbediente"? A un bambino improvvisamente privato della famiglia e rinchiuso in un manicomio insieme a malati adulti?
Eppure la diversità basta accettarla. Anche quando è talmente tangibile che non si può far finta che non esista, come nel caso dei matti. Basta solo riconoscere il diverso da te e non farti fagocitare dall'ansia che costringe a incasellare tutti e tutto in regole e categorie precise che pretendono di dare un ordine tranquillizzante al mondo".
A. Basaglia, Le nuvole di Picasso
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Gaetano Esposito, Scugnizzo |
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Giovanni Macciotta, Profughi, 1973 |
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Marilena Manzella, Senza titolo, 2015 |
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Agostino Arrivabene, Lucifero, 1997 |
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Mimmo Centonze, Il folle, 2011 |
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Giacinto Bosco, Ti prendo la luna, 2010 |
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Umberto Gervasi, Sedia elettrica, 2000 |
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