"Il piccolo manuale dei giochi di una volta".


Lo sguardo ludico e appassionato del cantautore modenese Francesco Guccini ci restituisce in questo piccolo manuale i giochi di una volta, passatempi tradizionali in cui rintracciare come “frecce da una faretra”(Antonacci, 2012) le dimensioni ambigue  e ambivalenti del gioco: la libertà e la normatività, la competizione  e la collaborazione, il gruppo e la solitudine, la serietà e il divertimento, la razionalità e gli affetti, il corpo e la mente.
Il testo non ha il tono barbogio e nostalgico di un’epoca lontana e inesorabilmente perduta  ma Guccini, bambino di un tempo e bambino di oggi – dove l’essere infante indica una disposizione d’animo più che un’età anagrafica , ci invita a recuperare il tempo del gioco: tempo all’aperto, di libertà, di “sfide selvagge” di bande di ragazzini schiamazzanti per le strade che, nei mesi estivi, giocavano volutamente nelle prime ore del pomeriggio “in modo da rovinare il giusto riposo di anziani benpensanti”.
Guccini indica, anche attraverso i chiari ed esplicativi disegni di Giovanni Manna, tutto ciò che è necessario per giocare, suggerisce dove recuperare il materiale (in casa, in garage o all’aperto), spiega come riconoscere un ramo di tasso flessibile e asciutto per costruire con le proprie mani un arco unico e originale e ricorda come lui giocava, con la sua “terribile banda” per le strade sperimentando le dimensioni del conflitto e del rischio nel contesto protetto del gioco.
Questo piccolo manuale è per tutti, per far dialogare le generazioni, per i bambini e i ragazzi che possono scoprire nuovi giochi e per gli adulti che possono risognare i loro giochi d’infanzia o ritrovare quella voglia di giocare che sa trasformare la realtà con l’immaginazione e qualunque attività in divertimento. 

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