“Il
mondo del gioco piuttosto non ha, parlando con rigore, nessun luogo e nessuna
durata all’interno delle coordinate di spazio e tempo reali – ma ha un suo
proprio spazio interno e uno suo proprio tempo interno. E tuttavia noi giocando
trascorriamo il tempo reale e abbiamo bisogno di uno spazio reale. Ma lo spazio
del mondo del gioco non è continuo rispetto allo spazio che normalmente
abitiamo. E analogamente accade con il tempo. Lo strano andirivieni tra realtà
e mondo del gioco non si lascia chiarire da nessun modello di relazione tra
spazio e tempo che già conosciamo. Il mondo del gioco non è sospeso in un
semplice regno del pensiero, ha sempre un palcoscenico reale, ma non è mai una
cosa reale tra altre cose reali”.
E. Fink, Oasi
del gioco, Cortina, Milano, 2008, p.29
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Paul Klee, Hermitage, 1918 |
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Amadeo de Souza-Cardoso, Untitled (Bridge), 1914 |
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Alberto Savinio, Oggetti nella foresta, 1928 |
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Cy Towbly, Untiteld, 1961 |
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Mimmo Rotella, Luna Park, 1958 |
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Paul Klee, Nocturnal Festivity, 1921
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