In un tranquillo "presente"
"Sorprendentemente esso si distingue da questo tratto
futuristico della vita. Non si lascia nemmeno inserire semplicemente nella
complessa architettura degli scopi, non si svolge in funzione dello “scopo
finale”, non è inquietato e interrotto, come invece il nostro agire, dalla
profonda insicurezza della nostra interpretazione della felicità. Il giocare, a
differenza del corso della vita e della sua inquieta dinamica, del suo oscuro
essere messo in questione e del suo essere incalzato verso il futuro, ha piuttosto
il carattere di un “presente” tranquillo e di un senso autonomo – sembra
un’oasi di felicità, che ci arriva addosso nel deserto della nostra abituale
tensione verso la felicità e della nostra ricerca tantalica. Il gioco ci rapisce".
Fink E., Oasi del gioco (1957), Cortina, Milano, 2008, pp.17-18.
John Singer Sargent , Carnation, Lily, Lily, Rose, 1885-6
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Sir John Lavery , The
Chess Players, 1929
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Takeshi
Kitano, L'estate di Kikujiro, 1999
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Vivian Maier
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Lorenzo
Lotto, Adorazione dei Pastori, 1530
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