In attesa di giudizio
"Ogni
giorno l’allievo penetra, che lo voglia o no, in un pretorio dove compare
davanti ai suoi giudici sotto l’accusa di presunta ignoranza. Sta a lui
dimostrare la sua innocenza rigurgitando a richiesta teoremi, regole, date,
definizioni che contribuiranno al suo rilascio alla fine dell’anno scolastico.
L’espressione
“mettere in esame”, cioè procedere, in materia criminale, all’interrogativo di
un sospetto e all’esposizione delle accuse, rievoca la connotazione giudiziaria
che rivestono la prova scritta e orale inflitte agli studenti".![]() |
John Everett
Millais, La mia prima predica, 1863
|
![]() |
John
Everett Millais, Waking, 1865
|
"Nessuno intende qui
negare l’utilità di controllare l’assimilazione delle conoscenze, il grado di
comprensione, l’abilità sperimentale. Ma è necessario per questo travestire in
giudice e in colpevole un maestro e un allievo che chiedono soltanto di
istruire ed essere istruito? Di quale spirito dispotico e desueto si investono
i pedagoghi per erigersi a tribunale e tranciare nel vivo col rasoio del merito
e del demerito, dell’onore e del disonore, della salvezza e della dannazione? A
quali nevrosi e ossessioni personali obbediscono per osar segnare con la paura
e la minaccia di un giudizio sospensivo il cammino di fanciulli e adolescenti
che hanno soltanto bisogni di attenzione, pazienza, di incoraggiamenti e di
quell’affetto che conosce il segreto di ottenere molto esigendo poco?"
![]() |
Jeam Steen, Severe
teacher, 1668
|
![]() |
Thomas Armstrong, The test, 1865 |
“Giudicare impedisce di
comprendere per correggere. Il comportamento di questi giudici, allontana
dall’allievo impegnato nella sua lunga marcia verso l’autonomia delle qualità
indispensabili: l’ostinazione, il seno dello sforzo, la sensibilità all’erta,
l’intelligenza aperta, la memoria sempre in esercizio, la percezione della vita
sotto tutte le sue forme e la presa di coscienza dei progressi, dei ritardi,
delle regressioni, degli errori e della loro correzione”.
![]() |
Riccardo
Milani, Auguri professore, 1997
|
![]() |
Vittorio
De Sica, Maddalena zero in condotta, 1940
|
“Ognuno possiede la sua
propria creatività. E non tollera più che venga soffocata trattando come un
crimine possibile di punizione il rischio di sbagliarsi. Non ci sono colpe, ci
sono solo errori, e gli errori si correggono”.
R. Vaneigem, Avviso agli studenti, 1995
Commenti
Posta un commento