Il sole fra le dita di Gabriele Clima
Dai, al diavolo la sedia, Andy, per un po’, senti
anche tu un po’ di mondo vero sotto a quel sedere rinsecchito. Senti la terra,
e il suo profumo, senti l’erba con le dita aperte, e il suo tocco caldo, e
pieno, e giallo, come il sole.
Lo senti, Andy, eh? Lo senti il sole tra le dita?
G. Clima (2016), Il
sole tra le dita, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), p. 97.
Dario
e Andy, “la mela marcia” e “il mezzo scemo”, sono i protagonisti di un viaggio
in fuga da un mondo adulto che li definisce e giudica barbogiamente
come ragazzi indolenti, insoddisfatti, “sdraiati” (Serra, 2013) e ipocritamente
e moralisticamente come “meno fortunati, portatori di handicap, persone in
condizioni di inferiorità”. Giovani da raddrizzare
attraverso una pedagogia correttiva e
punitiva propugnata da una professoressa sadica e gendarme - per Dario -, o
attraverso un intervento ortopedagogico di una educatrice “stomachevolmente”
edulcorata che, sostituendosi e interpretando Andy senza vederlo, assume il ruolo di “stampella
della dipendenza” (Micheli, Zacchini, 2001).
Dario
e Andy, “il Grande” e il “semi-dio”, sono i protagonisti di un viaggio nella
fragilità di tutti e di ciascuno (Canevaro, 2015), la fragilità “bella” di un
fiore cresciuto dentro un frigorifero o di airone con le ali spezzate. Dario, un
adolescente travolto dalle questioni più cruciali dell’esistere e in equilibrio
sulla soglia di infinite possibilità. Andy, una creatura mitologica, “metà
uomo metà sedia”, che possiede qualcosa
di immortale, di intoccabile che sfugge alle leggi degli uomini. Dario e Andy
si incontrano, si prendono il tempo per conoscersi, per vedersi attraverso gli
occhi dell’altro e scoprire la propria ciascunità.
A
noi la scelta di quale viaggio intraprendere, dopo la lettura del libro. Possiamo
continuare a giudicare e ingabbiare le persone dentro etichette paralizzanti
oppure possiamo decidere di assumere lo sguardo di quella bambina che sembra
apparire da un altrove per trasmutare
la realtà, per
far divenire una pietra “più preziosa di un diamante”, per guardare oltre la
disabilità e accostarsi a Andy mentre oscilla sull’altalena della vita.
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