Sotto il segno della libertà. Tra lavoro e gioco
Dobbiamo ora
considerare la netta divisione tra lavoro
e svago prodotta dall’industria
moderna, e il modo in cui essa ha influito su tutti i generi simbolici, dal
rito, ai giochi, alla letteratura.
[...] Il lavoro è ora
organizzato dall’industria in modo tale da essere separato dal “tempo libero”,
che comprende, oltre allo svago, il soddisfacimento di bisogni personali come
il mangiare, il dormire, la cura per la propria salute e il proprio aspetto, e
anche l’adempimento dei doveri familiari, sociali, civili, politici e religiosi
(che in una società tribale sarebbero rientrati nel dominio del continuum
lavoro-gioco). Lo svago è prevalentemente un fenomeno urbano, tanto che quando
il concetto di svago comincia a penetrare nelle società rurali è perché il
lavoro agricolo tende verso un modo di organizzazione industriale, verso una “razionalizzazione”,
e perché la vita rurale comincia ad essere permeata dai valori urbani legati
alla industrializzazione”.
Turner V. (2003), Dal rito al teatro (1982), Il Mulino, Bologna, pp.71-75
Henri
Rousseau, The Football Players, 1908
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Edvard Munch,
Workers Returning Home, 1913-1915
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Peter
Bruegel il Vecchio, Il paese di Cuccagna, 1567
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Mona Hatoum 'Performance Still' 1985, 1995 |
Paul
Cézanne, I giocatori di carte, 1892-95
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Edvard Munch,
Anxiety, 1894
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Hank Willis Thomas, The Cotton Bowl, 2011 |
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