Esercizi dell'ammirazione


In relazione all’opera d’arte, in effetti due organi sopra tutti gli altri primeggiano: l’occhio e l’orecchio. Proprio grazie a un gioco di distorsioni implicite, anamorfosi volute e non volute, l’occhio arriva a mettere a fuoco una capacità di visione che si misura non solo con il visibile, mentre l’orecchio affina un ascolto che sa cogliere le inaudite corrispondenze che si intrecciano tra macro e microcosmo, nella consapevolezza che c’è sempre dell’altro… dell’altro ancora da vedere e da udire.
“Saper vedere” e “saper ascoltare” — a questo educa l’arte. La poesia, la pittura, che altro sono, se non esercizi dell’ammirazione?
Nadia Fusini, Vivere nella tempesta, Einaudi, Milano, 2016

Paul Klee, Introducing the miracle, 1916

Joseph Wright of Derby, An Experiment on a Bird in the Air Pump, 1768

Alain Laboile

Sir John Everett Millais, Portrait of a young girl

Mary Ellen Mark

Peter Paul Rubens, Minerva protects Pax from Mars (“Peace and War”), 1629-30

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