Lo stralisco di Roberto Piumini
[…] il gioco ha preso anche me: io sto ai suoi bordi
come un assetato a quelli di una fonte fresca e zampillante.
Sakumat
è un pittore che vive nella città turca di Malatya. É un artista che sa
trasformare il mondo attraverso la facoltà immaginativa, è un creatore di mondi
visitati e sognati, di paesaggi che dipinge con tutto il suo corpo, il suo cuore,
la sua mente: utilizza pennelli che sono “per lui come dita, e in ogni
pennellata versa dolcemente una goccia del suo sangue”.
Un
giorno Sakumat viene invitato dal burban Ganuan nel suo sontuoso palazzo per
abbellire le pareti delle stanze del figlio gravemente malato e affetto da una
malattia incurabile e misteriosa che gli impedisce di vivere all’aria aperta e
di venire in contatto con la luce.
L’incontro
tra Sakumat e il piccolo Madurer si rivela profondamente educativo, un percorso
di cambiamento per entrambi tra la realtà e l’immaginazione, un gioco che li
coinvolge con serietà e dedizione nel sua sconfinata libertà e piacevolezza. Sakumat
sa aspettare e incoraggiare il bambino e Madurer suggerisce al pittore storie, immagini e vie che condurranno Sakumat
verso il suo orizzonte.
Non
vogliamo raccontarvi la storia e svelarvi il finale perché crediamo che Lo stralisco (parola inventata che si
gusta pronunciandola e ascoltandola) sia un libro che valga la pena leggere e
che possa illuminare, come le piante luminose a cui il titolo si riferisce, il
presente di bellezza, arte, gioco e immaginazione.
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