Giornata dei Giochi in UESM



[Awele/Mancala/Wari, gioco astratto giocato in Africa e nei Caraibi]
Ecco una giornata di solo gioco per i bambini delle scuole Carnovali, Sant’Uguzzone e Mattei alla
Casa Dei Giochi UESM (Associazione Università Europea degli Sport della Mente
http://www.uniesm.it).
Le scuole fanno parte del plesso “Italo Calvino” che si inserisce nel progetto curriculare  “La DAMA a scuola” partito nell’anno scolastico 2015/2016, grazie alla volontà e impegno del giocatore
appassionato Gionata Soletti fondatore e gestore dell’Associazione UESM. Il progetto nelle classi quarte e quinte primaria prevede nella didattica curriculare di tutto l'anno un'ora di gioco, durante la quale avviene lo “sviluppo in profondità […] della Dama”, che è il filo rosso di tanti giochi diversi che ogni settimana vengono proposti a bambini e maestre, permettendo di sbirciare dietro alla cortina di questo infinito e indefinito mondo: “i giochi e i popoli”, “i motori dei giochi” , “i giochi e la storia”. La giornata di full immersion ludica di cui vi racconto avviene una volta l’anno intorno al periodo natalizio, in questo caso il 14 e 15 Dicembre 2016, per le classi quarte e quinte.

Gionata Soletti e Alessandro Cannarozzi preparano la struttura per l’arrivo delle bande, in ogni tavolo un gioco diverso, alcuni di grandi dimensioni pronti a rubare in modo totale l’attenzione dei piccoli giocatori.
I ragazzi entrano e a gran voce salutano i due formatori pronti alla soglia per accoglierli, le schiere compatte ribollono e come particelle impazzite iniziano a scomporre la fila indiana per sbirciare il salone nel quale passeranno la mattina e il pomeriggio. Man mano che le varie scuole arrivano vengono momentaneamente divise in stanze diverse, lì a ciascun bambino viene dato un cartellino colorato (rosso, blu e giallo) da mettere in vista, quel colore indentificherà la squadra di cui farà parte. "Tu sei contro di me!", "Hai visto siamo insieme!", "I Rossi sono i migliori" queste sono le voci che si fanno alte nelle rispettive stanze e che scompigliano gli animi delle maestre, ma ormai i ragazzi hanno abbandonato la compostezza e sono irrimediabilmente accesi.

Finalmente si passa al grande salone dove i giochi sono lì pronti a catturarli. Per un buon fluire di questi vi è un iniziale smistamento "I Rossi al Risiko" "I Gialli allo Tsuro" "I Blu all'Awele".
Mi aggiro tra i tavoli e vedo bambini che passano dall’esaltazione alla concentrazione, conoscevano quei giochi, ne maneggiano i materiali con piacere e senza incertezze… Ho visto predisporre eserciti mettendo le bombe in prima fila, ma... Perché in prima fila? “Così gli faccio un attacco sorpresa, no?!”. Le mie sono domande piuttosto stupide a giudicare da alcuni volti spazientiti proiettati verso altro, allora contino a contemplare ciò che accade senza interrompere; fino a che un gruppetto di bambine che giocavano a Trans-Europa ha voluto coinvolgermi e sfidarmi.

Le insegnati raggruppate a un lato del salone con i volti finalmente distesi, si scambiano risate che
forse indicano l’abbandono della speranza di controllo. 

Ho visto tanti giochi: Scacchi, Dama, Dixit, ecc… e al concludersi di ogni partita i bambini passano da uno all’altro, indecisi nell’imbarazzo della scelta ma si muovono con convinzione scontrandosi l’uno con l’altro per arrivare al gioco prescelto, cercando di radunare qualche fedele compagno.
Gionata è l’unico adulto che illumina i loro sguardi, in molti cercano di richiamare la sua attenzione, lui è il loro mentore del gioco, difatti solo grazie alla sua passione una giornata “extra-ordinaria” come questa è stata resa possibile.

[gioco da tavolo, Trans-Europa]




Personalmente ho visto del magico in questo tempo di gioco, un salone è diventato covo per piccoli lupi affamati di ludus e paidia, ho visto due guardiani incantatori e incantati, ho visto una spettacolo raro e che non tutti i bambini oggigiorno hanno la fortuna di vivere con questa modalità libera, gratuita e protetta.

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