“Tra i più giovani e la
natura pare esserci una vicinanza verrebbe da dire naturale, una tensione connaturata,
sebbene non necessariamente idilliaca, che gli adulti sembrano spesso non
avvertire più, ma che è ben visibile laddove e qualora si permetta ai bambini e
ai ragazzi di stare all’esterno secondo tempi e modi non totalmente predefiniti
dagli adulti: “essi corron fuori quando piove, si levano le scarpe quando
trovano pozze d’acqua, e quando l’erba dei prati è umida di brina, corrono con
i loro piedini nudi per calpestarla; riposano pacificamente quando l’albero li
invita ad addormentarsi alla sua ombra; gridano e ridono quando il sole li
sveglia al mattino, come sveglia ogni creatura vivente, che divide la sua
giornata tra la veglia e il sonno. Ma noi invece ci domandiamo ansiosi come far
dormire il bambino dopo l’aurora, e come insegnargli a non levarsi le scarpe e
a non fuggire sui prati” (Montessori, 1950, p.25).
M. Guerra (a cura di), Fuori. Suggestioni nell’incontro tra
educazione e natura, FrancoAngeli, 2015, p.41.
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Alain Laboile, La Famille
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Joshua Reynolds, Miss Bowles
– Love Me, Love My Dog, 1723 – 1792
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Alain Laboile, La Famille
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Edouard
Vuillard, Les deux écoliers,
1868-1940
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Alain Laboile, La Famille
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Joaquín Sorolla, Running
along the beach, 1908
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Alain Laboile, La Famille
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Gaetano Previati, La pianticella, 1901 |
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Léon
Frédéric, triptych Le ruisseau , 1890-
99
Volet
gauche: Le Glacier/ Le torrent.
Centre: Le ruisseau. Volet droit: L’eau/L’eau dormante.
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