Giro Giro Tondo. Design for children.
Triennale
Design Museum 10
Giro Giro TondoDesign for Children
1.4.17-18.2.18
Il primo caposaldo è il giuoco.
Rosa e Carolina Agazzi
"Design
e infanzia. Cultura del progetto e cultura pedagogica. La decima edizione del
Triennale Design Museum affonda le sue radici proprio nel territorio ibrido che
sta tra progetto e gioco, là dove il design si è messo al servizio degli
educatori e dove gli educatori hanno chiesto ai designer e agli architetti di
progettare oggetti e spazi (o di ideare processi…) utili alle loro pratiche
formative.
Ciò
significa che il vero protagonista di questa nuova edizione del Triennale
Design è il bambino: lo è in quanto persona e in quanto punto di vista sul
mondo e sulle cose.
In
una società che pone il bambino al centro del mondo e del microcosmo familiare,
che ne fa spesso un despota delle scelte e delle relazioni (“la dittatura dei
figli unici”…), ma che paradossalmente non gli riconosce né autonomia né
statuto pensante, il percorso di questa edizione del Museo vuole intrecciare la
storia del design italiano con la storia del bambino in Italia, cercando di non
considerarlo solo un utilizzatore dei consumi e dei processi decisi dagli
adulti ma anche un soggetto autonomo di storie, di sguardi e di scelte.
Il
percorso prevede un prologo, dedicato al design ludico (con oggetti ingigantiti
e fuori scala, quasi a creare un effetto distorsivo sul modello dell’Alice carroliana). E poi si articola e si sviluppa in cinque grandi sezioni dedicate al
rapporto dei bambini, rispettivamente, con gli oggetti e gli arredi, con i
giochi, con l’architettura, con i segni, le immagini e la grafica e infine con
l’educazione". S. Annicchiarico
Per
entrare nel mondo di un bambino (o di un gatto)
bisogna almeno sedersi per
terra, non disturbare il bambino
nelle sue occupazioni e lasciare che si
accorga della vostra presenza.
Allora sarà lui a prendere contatto con voi e
voi,
che (essendo più adulto e se non siete invecchiato invano) siete più
intelligente,
potete capire le sue esigenze, i suoi interessi che non sono
soltanto
pappa e cacca, egli cerca di capire il mondo in cui vive,
cammina a
tastoni, con esperienze diverse,
sempre curioso e interessato a conoscere
tutto.
Bruno
Munari, Arte come mestiere, 1966
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