La storia di Mina

 
Un uccello che è nato per la gioia
può mai cantare se lo chiudi in gabbia?
W. Blake

Leggere La storia di Mina di David Almond in questi giorni di vacanza è un invito a ritrovare il tempo estatico dell’infanzia, ad abbandonarsi alla beata solitudine del bambino dove ogni dovere e fine strumentale imposti dalla frenesia della quotidianità sono assenti.
Ma attenzione!
Nella sinossi del testo c’è un avvertimento importante.
Bisogna essere pronti a incontrare Mina, una bambina che adora la notte. Bisogna essere disposti ad arrampicarsi con lei in cima ad un albero e con le gambe a penzoloni lasciarsi oscillare nel lento scorrere del tempo e osservare “la bellissima bellezza del mondo”. Occorre essere disponibili a incontrare una bambina affetta da stramberia (curabile con pillole!), “sciocca, cocciuta, indisciplinata” e con la testa sempre tra le nuvole. Una “strana creatura” che con le sue curiosità e interrogativi sui misteri della vita importuna la maestra, una bambina che sa giocare con le parole, le fa mormorare e urlare, cantare e danzare, vagare e serpeggiare ma sa anche guardare e ascoltare il silenzio di una pagina bianca. E sa attendere che un uccello la attraversi come nel cielo sgombro, che si riempia di “ricordi, di storie drammatiche, di sogni e di visioni”.

Mina non riesce a stare a scuola, odia la scuola, una prigione che ingabbia e normalizza, che utilizza il sarcasmo come strumento per mettere a tacere gli “sconfinati e sconfinanti” (Lorenzoni, 2014) pensieri dei bambini. Per Mina la scuola migliore non può che essere il mondo e per questo compie e suggerisce ai lettori delle attività straordinarie, esercizi di immaginazione e di stupore che possono suscitare il desiderio della conoscenza.

Mina scrive storie che non hanno un andamento lineare, che non hanno senso secondo i parametri valutativi e standardizzati degli adulti ma che le permettono di respirare, di esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni,  il dolore legato alla perdita del padre, le scoperte strabilianti del mondo. Storie meravigliose che mettono “in risonanza il cosmo e l’intimità di ciascuno” (Lorenzoni, 2014) e accompagnano Mina sulla soglia di un futuro in attesa di divenire presente.

 


 

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