Roby che sa volare di Gabriele Clima
Gabriele Clima, Roby che sa volare, 2014, Coccole Books, Cosenza |
Nel
tentativo di riconoscere e analizzare i miti “pericolosi” che orientano i
pensieri educativi in ambito scolastico, Ken Robinson (2016) propone una
riflessione critica sull’ideologia della standardizzazione, mito unilaterale e
inconfutabile che sta danneggiando le scuole e gli studenti soggiogandoli ai principi
dell’omologazione e della conformità.
“Per
«conformità» intendo la tendenza istituzionale, nell’istruzione, a giudicare
gli studenti in base a un unico standard di capacità e a trattare quelli che
non lo soddisfano come «meno abili» o «disabili» - in quanto deviazioni della
norma. In questo senso, l’alternativa alla conformità non è tollerare i comportamenti
di disturbo: è celebrare la diversità” (Robinson, 2016, p.64).
Roby che sa volare
è un racconto di Gabriele Clima, illustrato con leggiadria da Cristina
Cerretti, che celebra la diversità, celebra i talenti individuali che
possono assumere molteplici forme e dovrebbero essere promossi in modi altrettanto differenti.
Roby
è un bambino che spesso prende il volo in un cielo in cui non c’è nessun altro
se non lui e il vento. Senza alcun preavviso il vento inizia a soffiare e
trasporta Roby lontano dalla realtà, gli fa vedere il mondo da un’altra
prospettiva, lo distrae dai compiti, gli fa combinare disastri, lo fa sembrare
strano.
Ma
un bambino non può volare. Robi “deve imparare a stare con i piedi per terra. É
così che funziona nel mondo reale”.
Gli
adulti lo reguardiscono, provano a ingabbiarlo dentro una diagnosi, a
controllarlo ma Roby non sa resistere al richiamo del vento. Solo la sorellina
più piccola sembra capirlo, forse perché ai bambini piccoli, pensa Roby, “è
permesso volare o perché capiscono al volo, senza doverci pensare, che cosa è
importante e cosa no”.
Così
Roby continua a prendere il volo finché un giorno la maestra Serena suggerisce
al bambino un
modo per volare senza farsene accorgere e travolgere. Roby inizia a scrivere le
storie che gli suggerisce il vento, quelle che soffia l’immaginazione creatrice
e quelle che i sognatori distratti
possono raccontare e condividere con chi li circonda al ritorno dalle loro
avventure.
La
storia di Roby è la storia di tanti bambini con iperattività o con disturbi dell’attenzione
che ogni insegnante ha la responsabilità di riconoscere, accogliere e sostenere
nella loro diversità.
Il
libro di Gabriele Clima ci fa volare con leggerezza e consapevolezza verso l’inizio
di un nuovo anno scolastico.
[…]
"basta aprire le braccia e lasciarsi portare".
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