Coco. Nota tra le note



Non anticipare
niente, non essere
a proposito, abítuati
all’improvvisazione musicale,
a farti invisibile
nota tra le note,
vuoto capace
di urlo, di riconoscimento:
ecco, a casa
si sta così.
Chandra Livia Candiani, Fatti vivo, Einaudi, Torino, 2017, p.108


Le parole poetiche di Chandra Livia Candiani ci approssimano a una delle molteplici tematiche affrontate dal cartone animato Coco diretto da Lee Unkrich.
Forse potrebbero costituirne l’incipit. Potremmo non aggiungere altro e lasciarle risuonare in noi e propagare fuori di noi accompagnate dal suono della musica del film. Ma ci fermiamo un attimo e ci mettiamo all’ascolto delle parole, delle immagini, dei colori, delle note, del silenzio.


Miguel è un bambino che ha un talento innato per la musica, ma deve vivere nascostamente la passione per quest’arte che è stata severamente bandita dalla famiglia da quando il trisnonno di Miguel, un formidabile chitarrista, per seguire il suo sogno abbandonò la moglie Imelda e la piccola Coco, che è ora un’anziana signora su una sedia a rotelle. 
Miguel suona segretamente la chitarra, si esibisce solo per il suo fedele cane Dante finché un giorno decide di uscire allo scoperto e suonare durante la festa dei morti. Per questo ruba una chitarra da una tomba e mentre compie il furto si trova traghettato nell’aldilà.
Ci fermiamo qui con la trama per lasciarvi gustare le avventure di Miguel e del suo cane-guida di anime.


Vogliamo solo suggerirvi questo cartone animato perché ha la capacità di riportare alla nostra attenzione vorace e intermittente l’importanza dei rituali, della memoria, del ricordo, della conoscenza del passato per accedere al presente e per divenire ciò che si è; un film che osa affrontare con i bambini il tema della morte, inevitabilmente intrecciato al tema della vita, dei legami, delle relazioni significative che si instaurano e si modificano in ogni esistenza.
Coco è un urlo di gioia e di dolore, è una festa di colori luminescenti e cupi, è una danza tra vivi e morti, è un ponte tra visibile e invisibile, è una donna anziana che conserverà il suo animo bambino grazie alle note di una musica improvvisata.



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