Ore e ore a giocare. L'ostinazione vitale dell'infanzia.
"Ho
già detto che noi sugli alberi trascorrevamo ore e ore, e non per motivi
utilitari come fanno tanti ragazzi, che ci salgono solo per cercar frutta o
nidi d’uccelli, ma per il piacere di superare difficili bugne del tronco e
inforcature, e arrivare più in alto che si poteva, e trovare bei posti dove
fermarci a guardare il mondo laggiù, a fare scherzi e voci a chi passava sotto.
[…]
Cosimo guardava il mondo dall’albero: ogni cosa vista da lassù, era diversa, e
questo era già un divertimento".
Italo
Calvino, Il barone rampante, Mondadori,
Milano, 1991, pp.559-560
Filippo
Palizzi, La primavera, 1868
|
Gaetano
Previati, Pace, 1901 circa
|
Gaetano
Previati, Silenzio Verde
|
Ludwig
Knaus, Mud Pies, 1873
|
Sexto
Canegallo, Bambini che pescano,
1912-1913
|
Vincenzo
Irolli, L’angelo musicante, 1900-1905
|
Commenti
Posta un commento