Take One Picture - Tra arte, scuola e bellezza





The National Gallery
Londra
9 maggio - 12 agosto 2018


Arrivata alla 23a edizione, Take One Picture continua a dare forza a chi crede in una nuova prospettiva pedagogica che mira al connubio tra arte, museo, didattica scolastica e che conduce i bambini alla riflessione sulla bellezza, sui valori dell’esistenza, sulla verità della creatività.

Ogni anno la National Gallery londinese invita gli insegnanti delle primary school a sviluppare nuove strategie educative per permettere nuovi pensieri e abilità creative nei bambini a partire da un dipinto scelto dallo staff della National Gallery.
Accompagnati dagli esperti museali, gli insegnanti dovranno durante l’anno scolastico esplorare e riflettere con quali contesti, idee, nuove pratiche avvicinare la classe all’opera d’arte per trarre spunti riflessivi, nuove mappe concettuali, prodotti creativi innovativi.
Non relegata negli scantinati o in sale accessorie ma allestita tra le sale del piano alto della National Gallery, tra Caravaggio e Turner, Take One Picture racconta quest’anno il percorso svolto da 27 classi del Regno Unito sul dipinto di Pinturicchio, “Penelope con i pretendenti”.




Una scuola innovativa non fa copiare un’opera d’arte, non si limita ad un collage del quadro e neppure a reinventarlo rifacendo disegnare la scena.
La morte della bellezza è limitare il pensiero del bambino in codici e griglie di ricopiatura del reale, di rifacimento sterile del già detto, di plagio infantile.
L’educazione alla bellezza apre nuovi orizzonti al sapere stereotipato dell’opera: come risponde il bambino ad una lettura mediata ma non dettata dalla critica dell’adulto del quadro? Che cosa possono indagare gli occhi di un bambino tra i colori di Pinturicchio al di là di Penelope e degli uomini che la vogliono?
Una scuola educante libera il puer ludens che indaga tra le navi, trova lo stemma che sventola, un gatto che gioca con un gomitolo come la donna che gioca con i suoi pretendenti, un telaio che crea, un viaggio finito.
Si scopre così, passando in rassegna i rimandi delle classi sulle pareti delle sale o su espositori ad hoc, la potenza del pensiero infantile che conduce alla creatività di disegni, oggetti, parole, manufatti di rara espressività.
Mentre alcuni bambini hanno immaginato lo stemma della loro famiglia lavorando sul senso di appartenenza, altri hanno sviscerato le paure dell’ignoto seduttivo delle Sirene con quelle dei propri mostri, altri ancora hanno tessuto la favola che si vuole sempre ascoltare e non dipanare, altri ancora un immaginario tesoro di Penelope...
Immaginare, andare oltre, ripensare, giocare. Con un quadro.
“L’arte è seduzione e fascinazione. É invito alla dimensione estetica dello sguardo, alla vertigine tattile del senso” (Pino Pinelli).
Solo se l’educazione artistica tra le pareti della scuola si lascia sopraffare dalla vertigine della seduzione e del non sapere di un’opera d’arte, può concedere al bambino il suo viaggio di Ulisse tra ricerca, paure, scoperte, incanti alla ricerca di sé stesso e della bellezza del mondo intimo e profondo del puer ludens.












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