Mary e il fiore della strega
“Sapete dirmi come si cresce oppure è
incomunicabile come la melodia e la magia?”
E.
Dickinson
L’anime
del regista giapponese Hiromasa Yonebayashi inizia con una caduta. Una bambina
con i capelli rossi a cavallo di una scopa magica cade rovinosamente sulla
terra.
Immediatamente
dopo ritroviamo la stessa bambina con i capelli rossi, crespi e ribelli
sdraiata sul letto. Mary si è appena trasferita nella grande casa della vecchia
prozia Charlotte per le vacanze estive, si annoia e non sa come trascorrere il
tempo; per questo decide di lasciarsi guidare da un gatto nero nella foresta
brumosa dell’immaginazione.
Iniziano
così le rocambolesche avventure di Mary che si svolgono in un andare e venire
tra la realtà e un mondo magico, tra alto e basso, tra cielo e terra.
Seguendo
il volo notturno della bambina avremo la possibilità di compiere un’esperienza straordinaria
alla scoperta del mistero del fiore della strega che sboccia ogni sette anni e un
viaggio iniziatico che condurrà Mary verso un percorso di crescita e scoperta
dell’importanza dell’amicizia, del coraggio e della libertà, il riconoscimento
della diversità e della propria identità, il rispetto della natura. Tematiche
da sempre care allo Studio Ghibli da cui provengono diversi registi e animatori
che hanno dato vita allo Studio Ponoc, produttore di questo film che non
possiamo fare altro che consigliarvi.
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