Il bambino sottovuoto


Marius è un bambino di sette anni bravo, educato e obbediente. Marius è stato prodotto in fabbrica per rispondere alle aspettative e al desiderio di futuri genitori di avere un bambino intelligente, responsabile, sottomesso, incapace di dire parolacce e comportarsi scorrettamente.
Marius, per sbaglio, viene consegnato "sottovuoto" in un barattolo di vetro alla signora Berta Bartolotti, una donna senza età che la gente giudica «un tipo eccentrico» perché ha uno strano modo di vestirsi, si mette troppo trucco in viso e parla da sola  a voce alta. Ha, inoltre, una passione sfrenata per i buoni, gli ordini d'acquisto, i campioni gratuiti e le offerte speciali che le riempiono la casa di oggetti non propriamente utili come un'enciclopedia degli animali in diciassette volumi, nove rotoli da preghiera buddista, dieci paia di mutande in angora extra-large. 
Ma in particolare, la signora Bortolotti non può soffrire tutta una serie di parole: "oltre a 'dovere', 'coi piedi per terra', 'di sana pianta', odiava 'scopo', 'sensato', 'normale', 'istruttivo', 'per bene', 'decoro', 'morale', 'casalinga', 'consono' e 'appropriato' ".
Queste le inverosimili premesse e inaspettate condizioni entro cui si realizza l' incontro tra Marius, bambino modello, sapiente e ligio al dovere e Berta Bartolotti, mamma non convenzionale, buffa e scompigliata.
I due imparano a conoscersi e a volersi bene tra incomprensioni e gag spassose finché, un giorno, i signori della fabbrica si accorgono dell'errore e vogliono indietro il loro prodotto per consegnarlo ai legittimi proprietari. 
Riuscirà la signora Bartolotti, insieme ai suoi amici e complici, Kitti e il signor Egon, a tenere Marius?

Il bambino sottovuoto è un romanzo della scrittrice austriaca Christine Nöstlinger (nobel della letteratura per ragazzi) pubblicato nel 1975 che ci sembra quanto mai riproponibile nell'odierna società della perfezione e della performatività. Ai bambini è richiesto, quotidianamente, di essere docilmente obbedienti, sempre attivi e performanti per rispondere alle aspettative adulte e raggiungere una presunta perfezione fisica, estetica, cognitiva, emotiva, morale - pena la marchiatura a bambino incompetente e problematico.
Il bambino sottovuoto offre ai bambini, e anche agli adulti, la possibilità di uscire dalle righe, di sbagliare, di giocare, di urlare, di essere "diseducati", di non conformarsi a un modello che non potrà mai corrispondere alla natura curiosa, misteriosa e ambigua del bambino.


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