Storie ed incontri fatti di ombra







 "Il regime notturno, sintetico e mistico, è quello prediletto dalla dimensione del sogno e del caos, che dimora nell'ombra e nelle sfumature, preferendole alla luce" (F.Antonacci, Il cerchio magico)

La lettura giocosa del libro di Hervè Tullet "Il gioco delle ombre" (edizione L'ippocampo) ha ispirato un'affascinante esperienza in cui io e i miei alunni ci siamo ritrovati a costruire paesaggi e personaggi fatti di ombra, per poi narrarne le storie. Per leggere il libro di Tullet, bisogna spegnere la luce ed accendere una torcia, così da proiettarne i disegni intagliati sul muro, dove essi possono prendere vita e conquistarsi una storia che, ad ogni rilettura, è nuova e diversa. Da questa esplorazione delle ombre e delle narrazioni che esse possono suggerire, è nata l'idea del proiettore d'ombra, con cui presentare e raccontare il proprio personaggio (nel nostro caso il proprio bruco personale) agli altri bambini. 

Proiezioni poetiche e divertenti si sono succedute nella penombra dell'aula. Un gioco fatto degli intrecci tra luce e buio, dove il suono della voce accompagna racconti e le mani dei bambini, fatte di ombra, possono incontrarsi per giocare a costruire forme e piccole opere d'arte.

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