Il gioco può essere benissimo serio

 


"Possiamo dire: gioco è non-serietà. Ma questo giudizio, oltre a non dire nulla delle qualità positive del gioco, è estremamente precario. Appena noi dicessimo il «il gioco non è serio» piuttosto che: «il gioco è non-serietà», ecco che il contrasto viene già a mancare, perché il gioco può essere benissimo serio.
[…] Bambini, calciatori, scacchisti giocano con la massima serietà senza la minima tendenza a ridere.
Resta curioso il fatto che proprio la funzione puramente fisiologica del riso sia propria esclusivamente dell’uomo, mentre questi ha in comune con gli animali la funzione, pregna di senso, del gioco. L’aristotelico animal ridens caratterizza l’uomo in contrasto con gli animali quasi meglio ancora dell’homo sapiens.

J. Huizinga (2001), Homo ludens (1946), Einaudi, Torino, pp.8-9.

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