Incallita

Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere un breve testo di Giulia Corvi, educatrice e performer, puella ludens.

“Le osservo,
queste Mani in-callite, Mani doloranti,
Mani segnate e increspate.
Le osservo e sorrido,
perché sono Mani resilienti,
sono la mia Resilienza.”
Ogni volta che innalzo lo sguardo prima di appendermi a quell’esile barra, prima di ribaltare su quelle corde così ruvide, prima di stare appesa a testa in giù;
Respiro.
Guardo le mie mani, sono titubante, ho paura, ma ne ripercorro i calli, che sono per me le incarnazioni di ricordi di uno sforzo già sostenuto, già interiorizzato.
Le Ringrazio.
Sperando che mi assicureranno ancora una volta, in questo viaggio, in questa nuova avventura a trapezio.
Ed ogni volta, sorpresa, mi rendo conto che le mie Mani riescono a reggere il mio corpo, la mia fatica, il mio sogno e come per magia tutto si trasforma. Il trapezio si fa radice, germoglio, albero, si fa libellula leggiadra e magnifica ed io, mi trasformo con lui, seguendo i suoi riti e i suoi ritmi.
Le mie mani in-callite racchiudono i segni della perseveranza e della resilienza, di quella fatica che ho scelto e che scelgo di affrontare, di sopportare e supportare incallita e accanita perché in quella trasformazione, in questo gioco di equilibrio, di corpi, in questa danza goffa ed estenuante, io mi entusiasmo.
Io Sono Viva.
La sera, gettandomi sfinita a terra con i muscoli indolenziti, osservo ancora le mie mani;
sono diverse, sono cambiate, sono doloranti ma in quel dolore trovo un nuovo callo, un nuovo ricordo, una nuova motivazione per tornare ancora una volta appesa in questa strana caleidoscopica spirale che è per me il circo.
Giulia Corvi

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