Une enfance


 

“Non basta che la mia indole sia buona; è necessario che sia profetica: la verità è sulla bocca dei bambini. Ancora vicinissimi alla natura, essi sono i cugini del vento e del mare: i loro balbettii offrono a chi sa capirli ammaestramenti larghi e vaghi”.
J.P. Sartre, Le parole, ilSaggiatore, Milano, 2020, p.24.

Une enfance è un film del 2015 diretto dal regista francese Philippe Claudel (Il film si può vedere sul sito di cinema d’autore MUBI).
Jimmy è un ragazzino di 13 anni che, dopo essere stato bocciato due volte, sta concludendo la scuola primaria. Jimmy vive con la madre e un patrigno dediti all’alcool e alla droga e, per questo, si deve prendere cura di sé e del fratellino Kevin: si occupa di fare la spesa, cucina e viene coinvolto dal patrigno nei suoi affari malavitosi.
L’articolo indeterminativo posto nel titolo potrebbe indicare, in modo generico, l’infanzia come stagione dell’essere ma anche una particolare infanzia, come unica e peculiare è l’infanzia di ognuno.
È un’infanzia segnata da deprivazione sociale, economica ed educativa. È un’infanzia che vacilla tra il grigiore dell’ambiente domestico e il luminoso mondo là fuori, è costretta ad abitare in ambienti bui, violenti, intrisi di fumo ed è libera di manifestarsi all’aperto, nella natura, nel gioco.
Jimmy e Kevin devono attraversare, letteralmente e simbolicamente, un fiume controcorrente per ritrovare, ogni volta, la loro infanzia nel vento, nel sole, nella libertà di essere bambini.




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