Quello che voleva essere

 

C. Swain (2019), Quello che voleva essere, Tunué, Latina.

Quello che voleva essere è un graphic novel della fumettista inglese Carol Swain. È una storia che procede lentamente attraverso il susseguirsi di immagini cinematografiche che invitano a indugiare, osservare, a mettersi in ascolto con tutti i nostri sensi.
Helen è una bambina di undici anni che si è appena trasferita con i genitori in un piccolo paese del Galles. Helen trascorre le sue giornate all'aperto, ama osservare la natura e la natura sembra osservarla, numerosi sono i disegni che la inquadrano dall’alto come se fossero i gwennol, “gli uccelli africani che ritornano ogni anno”, a scrutare il suo incedere pensoso e riflessivo.
Helen conserva resti di animali morti, annota sul suo quaderno di "appunti sulla natura" tutto ciò che silenziosamente e impercettibilmente accade e si lascia interrogare per capire, per conoscere e conoscersi, perché è curiosa e appassionata del mondo. É partecipe del mondo che la circonda, parla con gli animali e gli animali partecipano al mondo degli umani che sanno ascoltarli.
Le esplorazioni di Helen diventano assidue e ancor più accurate quando la bambina viene a sapere che le galline non covano più le uova perché sconvolte dal suicidio di Emrys, un “esemplare raro”.
Iniziano così le avventure di Helen alla scoperta della diversità, di questo strano volatile senza piume con un ciuffo viola e verde, capace di rendersi velenoso per tenere lontani gli altri.
Ogni immagine, ogni vignetta della storia accompagna il lettore/spettatore nelle indagini di Helen, nella sua ricerca appassionata, curiosa e desiderosa di esplorare la materia misteriosa della vita.
Il libro si apre e si chiude con il volo delle rondini che ogni anno partono e tornano: gli uccelli guardano Helen dall'alto e la bambina, dalla terra, solleva lo sguardo verso l'infinità.


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