Il pittore dell'istante decisivo
“Ciò
che mi interessa è l’istante presente, bisogna trovare ogni giorno il modo di
essere felici.”
Jacques
Henri Lartigue
Zissou nel vento dell’elica
di Amerigo, Buc, 1911 |
“Nelle
opere di un buon pittore, numerose logiche sono contemporaneamente in
azione. Egli si inserisce in una tradizione, ne usa le regole o le infrange
sapientemente, sorprendendo; oltre a trasmettere un modo di vedere, rappresenta
anche un modo di sperimentare il mondo, e traduce sulla tela non solo l’immagine,
ma anche il «gestus», la qualità del moto che ha guidato il pennello. In questo
senso si può dire che ha «conservato in sé il bambino», non perché abbia
conservato innocenza e ingenuità (stranamente ci piace immaginare che i bambini
siano innocenti), non perché non sia stato addomesticato dalla cultura, ma perché,
nell’asciuttezza del suo mestiere, ha tessuto insieme logiche parallele o
piuttosto gemelle, senza sostituire l’una con l’altra.
L’essere-in-vita è la negazione della successione di stadi differenti di sviluppo; è crescita simultanea per intrecci sempre più complessi”. (Barba, 1993, p.141)
L’essere-in-vita è la negazione della successione di stadi differenti di sviluppo; è crescita simultanea per intrecci sempre più complessi”. (Barba, 1993, p.141)
La Baule, 1979 |
Dani Lartigue,
Aix-les-Bains, agosto 1925, pubblicata in “Minerva”, 1926 |
Anche Bichonnade salta per le mie istantanee, Parigi, 1905 |
Zissou, fratello di Jacques Henri Lartigue, Rouzat, 1908 |
André Haguet, un cugino
di Lartigue per la serie di La chasse aux papillons (La caccia alle farfalle),
Foresta di Rambouillet, 1938 |
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