Linguaggi espressivi e performativi per la formazione degli educatori

Come gruppo di ricerca che si nutre del gioco e dei linguaggi performativi per innescare processi trasformativi nei contesti educativi e scolastici, condividiamo con piacere un articolo pubblicato recentemente sul Corriere della Sera:

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_maggio_28/universita-bicocca-funamboli-clown-laurea-circo-gli-educatori-comunita-scuole-ospedali-rsa-35b66d60-de56-11ec-aa4f-a6eb11d53611.shtml

L’articolo dà voce ai plurimi percorsi formativi, a carattere espressivo-corporeo, che da diversi anni proponiamo all’interno del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione (Università degli Studi di Milano-Bicocca). Crediamo infatti che il mondo dell’educazione e della formazione possa trarre dai linguaggi espressivi e performativi − come il circo contemporaneo, la danza e il teatro − metodologie e tecniche capaci di tenere vivo l’incontro tra uomo e mondo, corpo e mente, dimensione scientifica e poetica.

In questa tensione, verso contesti formativi volti a riconoscere e valorizzare altri linguaggi oltre quello logico-razionale, invitiamo i partecipanti – studenti futuri educatori – a togliere le scarpe abituali e a sperimentarsi camminando sul filo teso, giocando con palline e cerchi, trasformando foulard e clavette.

 



 



L’intento non è di formare futuri performer, funamboli o danzatori, quanto piuttosto di esercitarsi, in qualità di professionisti dell’educazione e della formazione, a entrare in contatto con la dimensione dell’equilibrio e del disequilibrio, del limite e del rischio, e ad allenarsi a gestire l'imprevisto in un contesto tutelato e protetto.

Un cerchio magico (Antonacci, 2019), quello del setting laboratoriale, spazio-tempo altro dalla realtà ordinaria, in cui la vita può essere esplorata, interpretata, elaborata, perché ancora più intensamente vissuta, non solo attraverso la parola, ma anche e soprattutto mediante il corpo e il ricorso al gioco e ai linguaggi artistici (Schiavone, 2019; Antonacci e Schiavone, 2021).




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