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                                   Nic Cester - Richolly Rosazza. 2021. Un giorno una ragazza

"Salgo per prima e mi accomodo come sempre in terza fila, appiccicata al finestrino per cogliere ogni sfumatura di questo luogo che passo dopo passo sta diventando Casa. 
Poco prima di partire, sale una famiglia con madre e due figlie. La più piccola, di circa otto anni, mi guarda e sorride. I suoi capelli sono lunghi e corvini, raccolti in una lunga coda che le ricade sulle spalle e con la quale non può fare a meno di giocare, i miei arruffati e alla Pippi Calzelunghe. 
La luce che filtra tra le tendine del bus ci illumina diversamente ma, chiudendo gli occhi, il tepore sembra stranamente lo stesso.
Ricambio quel suo cenno e con la musica nelle cuffiette ritorno a contemplare il Fuori. Riordino i miei pensieri accordandoli con la melodia che ascolto e tenendo il ritmo con il battito dei piedi. 
Lei mi osserva e nell'attimo in cui lo avverto, si apre nuovamente in un sorriso divertito.
Sorrido divertita anche io adesso.
Improvvisamente, l'intero viaggio si fa un gioco di sguardi e sorrisi intercettati, intercambiati, inaspettati. 
Nessuna parola, sarebbe superflua.  
Il giocare con la musica del bus, lo stupore nell'attesa della prossima fermata e l'avvicinarsi alla meta sono l'essenziale.

Immersa in questi intrecci di fili, di volti grati, segnati e talvolta conosciuti, in un scambio di battiti di mano, in un cenno silenzioso o in un raggio di sole a bruciarci la pelle, mi accorgo nuovamente che occorre davvero poco per connettersi tonicamente all'Altro."

(Diario di viaggio maggio 2022. Prizren. Kosovo)

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