Corpo, simbolo e verità : Compagnia Abbondanza/Bertoni

 All'interno del Festival Internazionale di Danza e arti dello spettacolo MILANoLTRE, negli scorsi giorni, sono andati in scena varie opere della Compagnia Abbondanza/Bertoni . La Compagnia Abbondanza/Bertoni è riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formativa e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. 

Il linguaggio poetico e corporeo è piuttosto un'esperienza portata in scena che non una storia raccontata. Barba ci spiega come nella danza il corpo diviene corpo mente e come il pensiero viene trafitto con l'esperienza. La consapevolezza acquisita attraverso il training del danzatore, permette un'immediata azione del pensiero. Ciò che ci spiega Barba è che nella danza le azioni e il pensiero coincidono, i pensieri diventano movimenti, sono i movimenti stessi. Le azioni che il danzatore compie con un ritmo e in uno spazio definiti vengono agiti con forza ed una verità che suggeriscono la sua piena presenza nell'atto scenico. Esattamente quello che descrive Barba mi succede di vedere ogni volta che assisto agli spettacoli della Compagnia Abbondanza/Bertoni. 

IDEM contengo moltitudini 

ideazione e regia Michele Abbondanza, Coreografia e costumi Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Interpretazione e collaborazione alle coreografie Fabio Caputo, Sara Cavalieri, Cecilia Francesca Croce, Filippo Porro, Elaborazioni musicali Orlando Caianelli, Disegno luci e direzione tecnica Andrea Gentili, esecuzione tecnica Claudio Modugno, produzione Compagni Abbondanza/Bertoni , partnership con l'Accademia Professionale Danza Milano- Centro ArteMente, con i sostegno del MIC-Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento- Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto- Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Il sottotitolo "io contengo moltitudini" è tratto da una poesia di Walt Withman

Durante lo spettacolo IDEM io contengo moltitudini  viene messo in scena dagli artisti, per loro stessa definizione  "un flusso liquido e continuo di identità che germogliano, sfioriscono e si incrociano prendendo contorno e contenuto per una visionaria metafora ballata del vivere". Lo spazio scenico è solo riempito da quattro corpi mossi da un'azione continua, densa di poesia e verità, corpi  che colgono e incarnano le molteplici possibilità tra identità singole e messe in relazione. 

Idem ph Tobia Abbondanza

Idem ph Tobia Abbondanza


In scena si coglie il raggiungimento dell'azione autentica e del gesto dei danzatori, la danza che si compie sotto gli occhi degli spettatori non si esaurisce con le azioni e i gesti ma questi aprono a molteplici significati. La rappresentatività simbolica della danza in IDEM e in ROMANZO D'INFANZIA, per la sua condensazione e incandescenza, incanta e appassiona.


 Romanzo d'Infanzia ph Dario Bonazza

Romanzo d'Infanzia : testo Bruno Stori, coreografia e interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori, musiche Alessandro Nidi, ideazioni luci Lucio Diana, elaborazioni sonore Mauro Casappa, costumi Evelina Barilli, fonica Tommaso Monza, luci Alberta Finocchiaro, voce fuori campo versione italiana Silvano Pantesco, Produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni , coproduzione Teatro Testoni Ragazzi con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Dip. Spettacolo, Vincitore del premio eti/Stregagatto 1997/98, anno di creazione 1997 durata 55 minuti.

ROMANZO D'INFANZIA è uno spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamatissimo in Italia e all'estero da 20 anni. Spettacolo cult della Compagnia Abbondanza/Bertoni con oltre 600 repliche, è stato tradotto e viene rappresentato in 4 lingue.
Di fronte a questa pièce siamo testimoni del racconto dell'Infanzia e del suo potere trasformativo e vitale, l'attrazione per il gioco e per il sogno, la sua capacità attraverso il travestimento, di mutare e creare infiniti mondi possibili che aprono all'inedito. Di questa materia ci viene raccontato il suo potere notturno, faticoso e pungente, restituendo allo spettatore un affresco dell'Infanzia complesso, molteplice e mai esaustivo. Se il teatro è il confine tra gioco e realtà, riprendendo l'immagine di Brook, all'interno di questo confine, di questo cerchio magico, si crea un contatto tra la parte animale presente nell'umano e la realtà attraverso l'immaginazione che è capace di mettere in contatto il corpo con la sua forza interiore e vitale con le immagini coreografiche. Attraverso questi vuoti permette di scorgere la vita nelle azioni e libera il potenziale trasformativo dello spettatore al pari di quello dei performer. Il tema dell'infanzia viene narrato in modo poetico e sognante attraverso i suoi simboli. Emerge dell'infanzia la potenzialità perturbante e trasformativa che essa custodisce e celebra, i giochi, luoghi di vita e di morte, il travestimento, personaggi fiabeschi e animali, spiritualità e natura.

Per approfondire
 
Antonacci F. (a cura di) (2012), Corpi Radiosi, segnati sottili. Ultimatum a una pedagogia dal "culo di pietra", Franco Angeli, Milano.
Antonacci F., Rossoni E. (a cura di) (2016), Intrecci d'infanzia, Franco Angeli, Milano.
Barba E. (1993), La canoa di carta, Il Mulino, Bologna.
Barba E. (2005), L’arte segreta dell’attore. Un dizionario di antropologia teatrale, Ubulibri, Milano.
Brook 1998, Lo spazio vuoto, Bulzoni, Roma.
Cervellati Elena (a cura di ) (2005), Abbondanza/Bertoni, ed Epos, Palermo.
Morselli Valeria (2007), L'essere scenico. Lo Zen nella poetica e nella Compagnia Abbondanza/Bertoni, Ephemeria Edizioni, Macerata.
Turner V. (1986), Dal rito al teatro, Il Mulino, Bologna.


 


Commenti