WEDNESDAY
La scorsa settimana ha fatto il suo debutto sulla
piattaforma Netflix la serie tv Wednesday, diretta da Tim Burton e ispirata all’iconico personaggio di
Mercoledì Addams, adolescente outsider che compie, in un viaggio magistralmente
burtoniano, la sua esplorazione
e scoperta dell’adultità.
Tralasciando l’avvincente trama, le ambientazioni gotiche
e la protagonista così amabilmente testarda e monocorde, ci soffermiamo su un
altro personaggio, tutt’altro che secondario, fedelissimo compagno di
dis-avventure della giovane Addams: Mano.
Amica e confidente, così prensile e sfuggevole, parte
di un corpo che c’è stato, ma ora appare e scompare, sembra far parte di un
film muto impressionando lo spettatore nella sua eclettica capacità di
connettersi tonicamente all’Altro. Le sue emozioni sono palpabili e il solo
danzare delle dita consente di immergersi nelle sue vergogne, nei suoi modi
strambi di impermalosirsi, nel suo entusiasmo, nel suo sorprendere e confortare.
Mano è personaggio ludico per eccellenza, corpo in
movimento in grado di dialogare ed esprimersi anche senza parola, di trasformarsi
e accompagnare lo spettatore in quello spazio tra il credere e il non credere, spaesandolo
e incantandolo.
Mano, non a caso, è interpretato dall’attore Victor Dorobantu, che nella vita di professione fa il mago, inevitabilmente parte di quel mondo che si colloca tra illusione e realtà, in cui stupore e meraviglia invitano a lasciarsi accompagnare in a un universo così estraneo ed immaginario eppure così libero, speziato e spumeggiate.
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