Dipinto di arte non a scuola

ATTIVITÀ STRAORDINARIA
Portate a spasso una linea.
Scoprite che cosa state disegnando dopo averlo disegnato.
Portate a spasso qualche parola.
Scoprite che cosa state scrivendo dopo averlo scritto.
Portate a spasso voi stessi.
Scoprite dove state andando dopo esserci arrivati.
David Almond, La storia di Mina
 
Talvolta si fatica a dismettere i panni del proprio ruolo professionale, a togliere le lenti attraverso cui si prova a dare un significato al mondo. Così è capitato che una sera a casa di amici, il mio sguardo sia stato attratto da un disegno di bambina e dalla didascalia scritta in alto.
Cecilia 6 anni Dipinto di arte non a scuola.
Il foglio, leggermente ingiallito dal fluire del tempo, era appeso in cucina sopra il tavolo su cui probabilmente era stato dipinto molti anni prima. È rimasto lì, nell’intimità di un luogo di condivisione e convivialità, un po' nascosto e protetto dallo sguardo degli invitati, curato, guardato e ri-guardato da chi abita quotidianamente quello spazio e che ha deciso di lasciarlo come segno di un’esperienza vissuta.
La responsabilità di un educatore è proprio quella di provare a dare voce all'esperienza dei bambini, a conoscere ciò che è essenziale per la persona che ha poetizzato il pensiero in immagine e parole. È un atto di cura e di ricerca interessarsi e incuriosirsi all’altro, avvicinarsi al suo mistero, approssimarsi al significato che attribuisce alla sua esperienza senza la supponenza di voler tutto capire e spiegare. O peggio, vestendo gli abiti dello psicologo che svolge un compito assai differente e interpreta i disegni per scovare informazioni sulla personalità e lo sviluppo dei bambini. Per un educatore, le immagini e le parole sono fonti di un’esperienza vissuta, sono traduzioni di pensieri in visioni (Ghirri, 2021) che consentono di accedere a spazi inediti, intuizioni e significati inaspettati, a un immaginario multiforme.
Quale esperienza ha disegnato e messo in parola Cecilia? Che tipo di esperienza ha fatto a casa e non a scuola? Cosa ha scoperto scrivendo? Cosa scopriamo noi leggendo le sue parole? Quali informazioni stiamo ricevendo da una bambina circa le possibilità di immaginazione e le modalità di valutazione di un disegno a scuola? Quale immaginario della scuola emerge?
Queste domande rappresentano un esercizio di sguardo. Un esercizio che dovremmo, come educatori, mettere in atto quotidianamente per provare a dare voce ai bambini, a prenderli sul serio, a riconoscerli come primi e unici esperti delle loro vite e rappresentanti del loro mondo interiore, a legittimare l’unicità della loro prospettiva (Biffi, Luini, Montà, 2023). Un esercizio di ascolto del bambino che, nell’immaginario adulto sull’infanzia, è considerato fragile, manchevole e bisognoso di cura e sostegno per lo sviluppo ma che, invece, necessita di adulti disponibili a rientrare in contatto e accogliere la conoscenza infantile e la specifica modalità di comprensione della realtà da parte dei bambini. Una modalità gnoseologica maggiormente dedita alla contemplazione, all’immaginazione e che vive intensamente del contatto con il mondo e con gli altri (Antonacci, 2019). I bambini necessitano di adulti dediti alla ricerca come attitudine professionale, fiduciosi della creatività, delle potenzialità e delle prospettive dei bambini, che li riconoscano come co-ricercatori nei processi di esplorazione, ricerca e valutazione dei loro contesti educativi, come agenti di partecipazione (Luini, 2023).
Non possiamo che concludere in silenzio di fronte a questo disegno, al suo titolo e alle domande che riflessivamente ci ha suscitato perché Cecilia ora è una giovane donna e perché, quella sera, non ero stata invitata a un simposio di pedagogisti ma a una cena tra amici.

Per approfondimenti
Almond D. (2011), La storia di Mina, Salani, Milano.
Antonacci F. (2019), Il cerchio magico. Infanzia, poetica e gioco come ghirlanda dell’educazione, FrancoAngeli, Milano.
Biffi E., Luin L., Montà C.C. (2023), L’agency di bambine e bambini. Spunti e traiettorie per progettare l’intervento educativo, Bambini 39 (2), Gruppo Spaggiari, Parma, pp.28-31.
Ghirri L. (2021), Niente di antico sotto il sole. Scritti e interviste, Quodlibet, Macerata.
Luini L. (2023), Valorizzare l’agency attraverso photovoice. La raccolta di immagini e parole con una strategia di ricerca e documentazione visuale, Bambini 39 (2), Gruppo Spaggiari, Parma, pp.32-35.
 
 

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