ATTESE DI VOLO

 

    (Mara Dal Corso; Daniela Volpari. Amelia che sapeva volare. Sottosopra. 2015)

Distesa nella sala di attesa prima dell’imbarco, mi concedo qualche minuto per controllare di non aver dimenticato nulla per il viaggio che ci aspetta. Nella trepidazione prima della rincorsa volante ritorno la solita confusionaria. L’orario si avvicina, ma non arrivano comunicazioni, l’aeroporto è affollato di famiglie con costumi, maschere e boccagli pronti all’immersione in qualche mare esotico, anziani e viaggiatori solitari immersi in letture avventurose.

Improvvisamente silenzio.

Dall’altoparlante annunciano un ritardo non ben specificato sul nostro volto.

Imprecazioni e lamentele non tardano ad arrivare. Nell’incertezza la settimana enigmistica e una buona lettura salvano la prima interminabile ora di attesa. Il ritardo aumenta e con essa anche la frustrazione generale. Mi distendo sulle poltroncine ad osservare i movimenti e le posture di chi mi sta attorno, immaginando le geometrie, i contorni e le grinze delle loro vite. La mia attenzione viene catturata da un gruppo di famiglie intente in quello che ha tutta l’aria di essere un viaggio tra vecchi amici con rispettivi figli al seguito. Mentre i bambini fanno merenda e si dedicano alla minuziosa esplorazione degli angoli nascosti della grande sala trasformata da loro in qualsivoglia universo incantante, gli adulti si dedicano alla noia. La più anziana del gruppo si alza improvvisamente e prendendo parola annuncia a gran voce di voler giocare. Si trasforma in cantante e trascinatrice del gruppo. In pochi secondi figli, mogli, mariti si uniscono al coro, una coppia improvvisa un ballo a due, alcuni si dedicano al coro e i bambini fanno girotondi chiassosi e divertenti. Stremati si ributtano ai loro posti ma il gioco continua, si imbattono ora in una stramba sfida a parole, ora a battimani incrociati.

Loro si che sapevano volare!

Ammaliata da tale entusiasmo, vengo presa dalla smisurata voglia di unirmi al gruppo e grata penso a quanto ancora nell’imprevedibilità quotidiana, sotto il SoLLeone estivo, al riparo tra ombrelloni e castelli di sabbia, negli uffici trasudanti delle grandi Metropoli, nei non-luoghi delle attese, tra voli balzanti, lenti treni, roventi code automobilistiche, ancora una volta, Gioco, troverà il modo per il riportarci tutti in Vita.


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