Fratelli
“Fratelli” è uno
spettacolo coraggioso perché mette in scena il gioco della vita nella sua indistricabile
contraddittorietà e nel suo ineludibile mistero.
Due fratelli giocano le
loro vite in una grande casa, uno spazio buio e luminoso che protegge e
nasconde una relazione di cura trasparente e silenziosa (Kittay, 2010), una
relazione di cura tra due uomini che, ogni giorno, nel rapporto di fratellanza
si formano nella loro identità giocando, raccontandosi storie, lottando,
sfidandosi, proteggendosi, confrontandosi a partire da linguaggi e modalità di comprendere,
conoscere e stare nel mondo differenti.
Gli spettatori partecipano
al ritmo rapido e a tratti sconclusionato delle loro dinamiche relazionali, li
osservano con lo sguardo di uno e dell’altro percependo le loro fatiche e le
loro emozioni contrastanti, si rispecchiano nella fragilità di ogni persona, applaudono
impetuosamente ed escono dalla sala frastornati e trasformati da domande che
interrogano “la
complessità delle connessioni che abitano le relazioni, i contesti, le pratiche” (Rossoni, Sannipoli, 2025, p.11).
“Fratelli” è uno
spettacolo coraggioso perché prova a dare voce alla cura silenziosa di chi quotidianamente antepone i bisogni
dell’altro ai propri, ricorda la necessità di prendersi cura di chi si prende
cura dell’altro nell’ottica che l’autonomia, la libertà e l’indipendenza sono
rese possibili da una rete di relazioni e dipendenze che le sorreggono.
Lo spettacolo, prodotto da Teatro la Ribalta-Kunst derVielfalt, sarà in scena questa sera nell’ambito del festival Da Vicino nessuno è normale.
Kittay, E. F. (2010). La cura dell’amore. Donne, uguaglianza, dipendenza (1999). Milano: Vita e pensiero.
Rossoni E., Sannipoli M. (2025), Diventare fratelli e sorelle quando tutto profuma di fragilità. I siblings nell’infanzia, Bambini, 41(5), Parma: Edizioni Junior – Spaggiari, 10-11.
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